venerdì 21 giugno 2013

giovedì 23 maggio 2013

Anna Di Prospero, With you
Dal 18 aprile al 29 maggio 2013
Galleria Gallerati
(Via Apuania, 55 - Roma)


martedì 7 maggio 2013

PREMIO COMBAT PRIZE 2013

Votate la mia fotografia!

Cliccate su "Vota l'opera!", in basso a sinistra;
Inserite la vostra email nella finestra che vi si apre;
Andate sulla vostra casella di posta ed aprite l'email che vi è stata inviata;
Votate la mia fotografia da 1 a 5 punti!

http://www.premiocombat.it/veronica-gabriele

Yeah!

martedì 16 aprile 2013

Expo, 14-21 Aprile 2oI3


6 mie fotografie esposte nello spazio delle INDUSTRIE MP2.
Pareti letteralmente tappezzate di ogni forma d'arte, un caos creativo destabilizzante.

Dal 14 al 21 Aprile,
INDUSTRIE MP2
Largo Vercelli, 9



giovedì 14 febbraio 2013

Sento odore di basilico. Sorrido.
Un saluto a Gabriele Basilico.




Gabriele Basilico (Milano 1944 - Milano 2013), fotografo di fama internazionale specializzato in fotografia di architettura. Lavorava principalmente con banco ottico e pellicole in bianco e nero.

lunedì 28 gennaio 2013

MARE DI PIETRA.

25,26,27 Gennaio 2013



Due giovani fratelli pescatori si trovano imprigionati in una vita che non hanno scelto, accomunati dallo stesso destino rimangono però profondamente diversi nelle loro preferenze interiori. Il più grande dei due è legato alle tradizioni e al ruolo che per lui è stato scelto nel mondo, il più giovane invece non accetta queste condizioni e decide di ribellarsi. Si sfidano così su una barca cullata da un mare silenzioso ma vivo, una divinità pronta a dare la vita come la morte, un dio che richiede sacrifici e rispetto, ma che può cambiare profondamente l’esistenza di chi lo merita. Sul fondo del mare infatti si agitano storie di uomini e donne che non ci sono più, esse possono oltrepassare le barriere dello spazio e del tempo divenendo immortali nei sogni dei vivi che hanno il privilegio o la sfortuna di vederle.
Il mare magico permette il sorgere di sogni inquieti, di incubi catturati dall’acqua. Sono le storie di persone che hanno fatto la loro scelta, ad alcuni è stata imposta, altri se la sono cercata, ma nessuno ha una vera colpa, di comune c’è solo il dolore privato in seguito a uno sbaglio che non è stato perdonato. Come in una “Spoon River” marina, assistiamo all’incrocio di tre storie raccontate dai diretti protagonisti: due giovani amanti hanno scelto di fuggire dalle esistenze decise per loro dalla volontà di qualcun altro, andando alla ricerca della loro verità, per compiere almeno per una volta un gesto puro e spontaneo, uscito dal loro cuore. Si spogliano di tutti i loro averi e intraprendono un cammino di sofferenza certi che il loro avvenire, la loro meta, sia al di là di un confine posto alla fine di questa strada. Senza nessuna certezza e procedendo nel dolore, andranno avanti fino all’inaspettato. Come nell’inferno dantesco le anime ragionano sul peccato ponendosi domande all’infinito, così fanno Angela e Pietro, due condannati che non si sfiorano ma condividono un distacco volontario dalle proprie radici. Angela si lascia trasportare dalla sua follia consapevole e senza limiti, dannosa per chi le sta accanto proprio perché lucida. Pietro sa di essersi accorto troppo tardi della propria fragilità: le sue sole forze non bastavano per affrontare il mondo che gli si profilava davanti e nel momento in cui ha deciso di tornare indietro per cogliere le ultime speranze ha trovato le porte chiuse.
Se le domande però sono chiare, le risposte non sono mai sicure, perché non c’è nessuno che può dare la Verità, né tantomeno questa è scritta da qualche parte, come i due fratelli alla fine capiranno.
Alla fine infatti non tutto è come appare, vedremo come la vita si basa sul rapporto ineluttabile di causa e di effetto, ma a volte, in casi straordinari, ci è data la possibilità di cambiare anche quando sembra troppo tardi. Non tutto è già scritto.

Mare di pietra è un’opera originale con influenze dagli scrittori Corrado Alvaro, Pier Vittorio Tondelli ed Edgar Lee Masters, per la prima volta sul palcoscenico a gennaio 2013. 

Scritto da Matteo Scarfò.

Regia di Tiziana Prono.



Fotografie: Veronica Gabriele.

Mare di pietra ti lascia incollato alla sedia ben oltre la sua fine.
E' un opera toccante, intelligente ed evocativa.
Racconta di vite sfortunate, di vite lontane, di vite vissute che non possono non colpire lo spettatore.

Scarfò sa cosa dice. Sa cosa vuole comunicare e sa bene come farlo. 
La magistrale regia di Tiziana Prono supera le barriere del tempo, dello spazio (e dei budget), esprimendo un testo complesso in modo chiaro e affascinante, intersecando le storie con effetti scenici dolcissimi, con musiche, danze, luci e specchi.

I giovani e bravissimi attori si lasciano modellare dalla regista con stima e piacere, sapendo di fare il meglio.

Deliziosa anche la scenografia di Giada Tosto.

Mare di pietra è come un carillon.
E' piccolo, ben fatto, curato nei dettagli... e quando lo si apre si viene avvolti da una melodia struggente e sublime, che non si dimentica facilmente. 

Speriamo di rivederlo presto in replica.